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CONDOMINIO E LEGGI

Impianti termici, cambiano le norme, meno ispezioni e tecnici più qualificati

di Erika Tomasicchio
Il governo approva due regolamenti per adeguarsi alle direttive europee: i controlli saranno concentrati su caldaie a rischio, più vecchie di 15 anni e sui grandi impianti, oltre i 100 kW. La certificazione energetica diventa un atto pubblico e sarà redatta da tecnici imparziali e specializzati
 

Si riducono controlli di efficienza energetica su caldaie e climatizzatori: le ispezioni, effettuate da tecnici indipendenti e qualificati, d’ora in poi saranno limitate agli impianti termici medio-grandi. Per tutti gli altri, basterà un documento inviato dal responsabile della manutenzione. Cambiano le temperature di accensione consentite in casa e nasce il catasto territoriale degli impianti termici, gestito dalle Regioni. Ecco le principali novità approvate dal governo, che così adegua l’Italia alla direttiva sul rendimento energetico in edilizia. 

Ispezioni meno frequenti per i piccoli impianti. Il Consiglio dei ministri ha varato due regolamenti che uniformano la legge italiana alle norme Ue sulla climatizzazione (direttiva 2002/91/CE), e fanno seguito alla procedura d’infrazione attivata dalla Commissione europea contro l’Italia, colpevole di non aver previsto l’obbligo di emanazione della certificazione energetica da parte di soggetti terzi e qualificati. Le nuove norme riducono la frequenza dei controlli sugli impianti termici: le ispezioni, che servono a valutare l’efficienza energetica del generatore e la sua grandezza rispetto alle esigenze dell’edificio, si svolgeranno su caldaie di potenza termica non minore di 10 kW e su condizionatori non inferiori ai 12 kW. Le famiglie sono tenute a farsi trovare in casa nel giorno del controllo. In ordine di priorità le Regioni sceglieranno di fare accertamenti sulle caldaie più vecchie di 15 anni e considerate a rischio. 

I controlli saranno tassativi invece sui grandi impianti: le ispezioni sono fissate ogni due anni per tutti gli impianti a combustibile liquido o solido al di sopra dei 100 kW, e ogni quattro anni per i condizionatori sopra i 100 kW. Per caldaie e split al di sotto dei 100KW, i più diffusi nelle case degli italiani, in alternativa all’ispezione, basterà il documento inviato dal manutentore o dal terzo responsabile. Finora invece la legge (D. lgs 192/2005 e 311/2006) stabiliva test più serrati: una volta l’anno per caldaie sotto i 35 kW di potenza con combustibile liquido o solido; ogni due anni per impianti a gas, all’interno dell’appartamento, o più vecchi di 8 anni; ogni quattro per caldaie a gas di tipo B o C.

 

Normativa in materia di impianti termici

Attività e funzioni riguardanti il controllo

Tariffe impianti termici nella prov. di Roma

 

 



 

 

 

 

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